PROSECCO parte 1: QUANTI TIPI DI PROSECCO ESISTONO? TUTTO DIPENDE…DAL RESIDUO ZUCCHERINO!
Per classificare il Prosecco il metodo più efficace e funzionale è sicuramente quello del residuo zuccherino: la quantità di zucchero presente nella bottiglia è infatti il primo criterio per scegliere uno spumante, soprattutto in funzione degli abbinamenti gastronomici.
Le tipologie di Prosecco, sulla base del residuo zuccherino sono fondamentalmente 5: Extra Brut, Brut, Extra Dry, Dry, Demi-sec, di seguito descritti dal meno dolce al più dolce.
1.EXTRA BRUT
Con un residuo zuccherino compreso fra gli 0 e i 6 grammi per litro, il Prosecco Extra Brut è il meno dolce della produzione. Le sue caratteristiche lo rendono adatto sia per gli aperitivi che per gli antipasti con salumi poco speziati e formaggi non stagionati. Alcuni servono questa tipologia di Prosecco perfino con carni bianche e magre, che tendono a esaltare la freschezza di questa tipologia.
2. BRUT
Il Prosecco Brut ha un residuo zuccherino massimo di 12 grammi per litro. Questo lo rende un vino ideale per cibi leggeri ma strutturati, magari a base di pesce o primi piatti. Il sapore è piacevole e ancora fresco, anche se la delicatezza viene mano a mano sostituita da un sapore più acidulo.
3. EXTRA DRY
Salendo ancora, con un residuo zuccherino fra i 12 e i 17 grammi per litro, il Prosecco Extra Dry si smarca dalle precedenti tipologie e diventa un vino più amabile, dove insieme al gusto acidulo troviamo note più dolci. Buoni abbinamenti con questo prosecco sono per esempio carni bianche, pesce e anche alcune verdure, come gli asparagi.
4. DRY
Il Prosecco Dry ha un residuo zuccherino che può andare dai 17 ai 32 grammi per litro. Un residuo di questa concentrazione fa sì che le note dolci diventino predominanti e che lo si possa bere sia con i formaggi non troppo stagionati che con i dolci secchi.
5. DEMI-SEC
Infine il più dolce della famiglia del Prosecco. Le versioni Demi-Sec arrivano a livelli di zuccheri compresi tra 32 e 50g per litro. Un vino perfetto per i fine pasto in accompagnamento a dolci.
Il secondo metodo per distinguere le diverse tipologie di Prosecco è il perlage, che potremmo definire grossolanamente come le bollicine. Il Perlage è assente nella versione ferma, presente con bolle grandi ed evanescenti nella versione frizzante, con bolle compatte e persistenti nella versione spumante.
Il Prosecco non è necessariamente un vino spumante. Sebbene la grandissima parte della produzione si concentri sulla versione spumante, in Veneto e in Friuli è ancora diffuso nelle varianti ferma e frizzante.
La versione spumante è quella che ha continuato la fermentazione arrivando a generare la presa di spuma, ossia quel processo da cui nascono le tipiche bollicine di tutti vini spumanti, dal Prosecco allo Champagne. Naturalmente la prima metodologia di classificazione proposta, ossia quella del residuo zuccherino, si applica solamente a questa versione.
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